- Check up generale dell’impianto e analisi della documentazione tecnica fornite dal Cliente e dalla società di costruzione e manutenzione degli impianti;
- Redazione della “Procedura di gestione e controllo delle acque destinate ad uso natatorio” in piscine coperte redatto secondo il Sistema HACCP e Risk Assessment delle nuove norme ISO 9001 e 14001;
- Nomina di un Responsabile per la gestione del rischio che comprenda la valorizzazione della politica di prevenzione e l’applicazione delle misure di controllo;
- Gestione dell’eventuale rischio rilevato derivante dall’impianto idrosanitario e di trattamento creando le misure correttive necessarie al ridurre al minimo il rischio evidenziato;
- Istituzione del “Registro degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria” degli impianti idrico-sanitari e di trattamento delle acque;
- Corso di informazione-formazione per i Responsabili e gli Addetti coinvolti nel controllo/sanificazione/manutenzione dell’impianto natatorio (corso notificato di 2 ore con registro presenze, moduli didattici, test di uscita, certificato di frequenza);
- Audit semestrale sullo stato tecnico-sanitario della struttura e sulle modalità di gestione del processo di manutenzione/sanificazione con evidenza delle azioni correttive e/o di miglioramento da intraprendere per migliorare il processo, tutelare la proprietà e la salute degli ospiti.
- Campionamento ed Analisi Acque di Piscina;
Piscine: Trattamento acque | Prevenzione | Controllo
Requisiti igienico-ambientali acqua piscina
Le acque utilizzate nell’impianto natatorio vengono classificate come segue:
- Acqua di approvvigionamento: è quella utilizzata per l’alimentazione delle vasche (riempimento e reintegro) e quella destinata agli usi igienico-sanitari.
- Acqua di immissione in vasca: è quella costituita sia dall’acqua di ricircolo che da quella di reintegro opportunamente trattate per assicurare i necessari requisiti.
- Acqua contenuta in vasca: è quella presente nel bacino natatorio e pertanto a diretto contatto con i bagnanti.
L’acqua di approvvigionamento deve possedere tutti i requisiti di potabilità previsti dalle vigenti normative di cui alla seguente Tabella B, fatta eccezione per la temperatura.
Nel caso l’acqua di approvvigionamento non provenga da pubblico acquedotto, sull’acqua stessa dovranno essere effettuati controlli di potabilità con frequenza almeno annua o semestrale, per i parametri indicati nel giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano, previsti dalla vigente normativa.
L’acqua di immissione e quella nella vasca devono possedere i requisiti di cui alla seguente Tabella C.
I requisiti di qualità dell’acqua in vasca devono essere raggiunti in qualsiasi punto.
Il controllo dell’acqua di immissione sarà effettuato ogni qualvolta se ne manifesti la necessità per verifiche interne di gestione o sopraggiunti inconvenienti.
Funghi, lieviti e trialometani saranno verificati su richiesta dell’Autorità Sanitaria Competente; i trialometani vengono accertati secondo criteri e parametri fissati dal Ministero della Salute.
Per i metodi di analisi si utilizzano quelli previsti per le acque destinate al consumo umano e Il Ministero della Salute individuerà ulteriori metodi di analisi.
L’acqua delle vasche deve essere completamente rinnovata, previo svuotamento, almeno una volta l’anno e comunque ad ogni inizio di apertura stagionale.
Classificazione delle piscine
Ai fini igienico-sanitari le piscine sono classificate in base ai seguenti criteri: destinazione, caratteristiche ambientali e strutturali, tipo di utilizzazione. In base alla loro destinazione le piscine si distinguono nelle seguenti categorie:
a) piscine di proprietà pubblica o privata, destinate ad un’utenza pubblica
Questa categoria comprende le seguenti tipologie di piscine le cui caratteristiche strutturali e gestionali specifiche sono definite da ciascuna regione:
a/1) piscine pubbliche (quali ad esempio le piscine comunali);
a/2) piscine ad uso collettivo: sono quelle inserite in strutture già adibite, in via principale, ad altre attività ricettive (alberghi, camping, complessi ricettivi e simili ) nonchè quelle al servizio di collettività, palestre o simili, accessibili ai soli ospiti, clienti, soci della struttura stessa;
a/3) gli impianti finalizzati al gioco acquatico.
b) piscine la cui natura giuridica è definita dagli artt. 1117 e seguenti del Codice Civile, destinate esclusivamente agli abitanti del condominio ed ai loro ospiti.
c) piscine ad usi speciali collocate all’interno di una struttura di cura, di riabilitazione, termale, la cui disciplina è definita da una normativa specifica.
In base alle caratteristiche strutturali ed ambientali le piscine si distinguono in:
a) scoperte se costituite da complessi con uno o più bacini artificiali non confinati entro strutture chiuse permanenti;
b) coperte se costituite da complessi con uno o più bacini artificiali confinati entro strutture chiuse permanenti;
c) di tipo misto se costituite da complessi con uno o più bacini artificiali scoperti e coperti utilizzabili anche contemporaneamente;
d) di tipo convertibile se costituite da complessi con uno o più bacini artificiali nei quali gli spazi destinati alle attività possono essere aperti o chiusi in relazione alle condizioni atmosferiche.
In base alla loro utilizzazione si individuano, nelle varie tipologie di piscine, i seguenti tipi di vasche:
a) per nuotatori e di addestramento al nuoto, aventi requisiti che consentono l’esercizio delle attività natatorie in conformità al genere ed al livello di prestazioni per le quali è destinata la piscina, nel rispetto delle norme della Federazione Italiana Nuoto (FIN) e della Fédération Internazionale de Natation Amateur (FINA), per quanto concerne le vasche agonistiche;
b) per tuffi ed attività subacquee, aventi requisiti che consentono l’esercizio delle attività in conformità al genere ed al livello di prestazioni per le quali è destinata la piscina, nel rispetto delle norme della Federazione Italiana Nuoto (FIN) e della Fédération Internationale de Natation Amateur (FINA) per quanto concerne i tuffi;
c) ricreative, aventi requisiti morfologici e funzionali che le rendono idonee per il gioco e la balneazione;
d) per bambini, aventi requisiti morfologici e funzionali, quali la profondità 60 cm, che le rendono idonee per la balneazione dei bambini;
e) polifunzionali, aventi caratteristiche morfologiche e funzionali che consentono l’uso contemporaneo del bacino per attività differenti o che posseggono requisiti di convertibilità che le rendono idonee ad usi diversi;
f) ricreative attrezzate, caratterizzate dalla prevalenza di attrezzature accessorie quali acquascivoli, sistemi di formazione di onde, fondi mobili, ecc.;
g) per usi riabilitativi, aventi requisiti morfologici e funzionali nonché dotazione di attrezzature specifiche per l’esercizio esclusivo di attività riabilitative e rieducative sotto il controllo sanitario specialistico;
h) per usi curativi e termali, nelle quali l’acqua viene utilizzata come mezzo terapeutico in relazione alle sue caratteristiche fisico – chimiche intrinseche e/o alle modalità con cui viene in contatto dei bagnanti e nelle quali l’esercizio delle attività di balneazione viene effettuato sotto il controllo sanitario specialistico.
Tabella A – Punti di prelievo
Acqua di approvvigionamento | Campione da prelevarsi da apposito rubinetto posto su tubo di adduzione |
Acqua di immissione in vasca | Campione da prelevarsi da rubinetto posto sulle tubazione di mandata della vasca a valle degli impianti di trattamento |
Acqua in vasca | Campione da prelevarsi in qualsiasi punto in vasca |
Trattamento dell’acqua
Per il trattamento dell’acqua in immissione in vasca è consentito l’uso delle seguenti sostanze elencate come disinfettanti, flocculanti e correttori di pH.
Disinfettanti
- Ozono
- Cloro liquido
- Ipoclorito di sodio
- Ipoclorito di calcio
- Dicloroisocianurato sodico anidro
- Dicloroisocianurato sodico biidrato
- Acido tricloroisocianurico.
Flocculanti
- Solfato di alluminio (solido)
- Solfato di alluminio (soluzione)
- Cloruro ferrico
- Cloro solfato ferrico
- Polidrossicloruro di alluminio
- Polidrossiclorosolfato di alluminio
- Alluminato di sodio (solido,
- Alluminato di sodio (soluzione).
Correttori di pH
- Acido cloridrico
- Acido solforico
- Sodio idrossido
- Sodio bisolfato
- Sodio bicarbonato.
Per disinfettanti, flocculanti e correttori di Ph si adotta lo stesso grado di purezza previsto per le sostanze da utilizzare per la produzione di acqua per consumo umano.
Le sostanze antialghe che possono essere utilizzate sono:
– N-alchil-dimetil-benzilammonio cloruro,
– Poli(idrossietilene(dimetiliminio), etilene(dimetiliminio), metilene dicloruro)
– Poli(ossietilene(dimetiliminio), etilene(dimetiliminio), etilene dicloruro)
L’impiego di sostanze non incluse in questi elenchi deve essere previamente autorizzato dal Ministero della Salute.
Requisiti impianto natatorio
Tabella B – Requisiti dell’acqua di approvvigionamento (rete idrica)
PARAMETRO | ACQUA DI APPROVVIGIONAMENTO |
Colore | Valore dell’acqua potabile |
Sostanze organiche | ≤ 2 mg/l di O2 |
Nitrati | Valore dell’acqua potabile |
Tabella C – Requisiti dell’acqua in immissione e contenuta in vasca
PARAMETRO | ACQUA DI IMMISSIONE | ACQUA DI VASCA |
Requisiti fisici | ||
Temperatura vasche scoperte | 18° C – 30° C | 18° C – 30° C |
pH disinfezione a base di cloro | 6.5 – 7.5 | 6.5 – 7.5 |
Torbidità in SiO2 | ≤ 2 mg/l SiO2 | ≤ 4 mg/l SiO2 |
Solidi grossolani | Assenti | Assenti |
Solidi sospesi | ≤ 2 mg/l (filtrazione su membrana da 0,45 µm) | ≤ 4 mg/l (filtrazione su membrana da 0,45 µm) |
Colore | Valore dell’acqua potabile | ≤ 5 mg/l Pt/Co oltre quello dell’acqua di approvvigionamento |
Requisiti chimici | ||
Cloro attivo libero | 0,6 ÷ 1,8 mg/l Cl2 | 0,7 ÷ 1,5 mg/l Cl2 |
Cloro attivo combinato | ≤ 0,2 mg/l Cl2 | ≤ 0,4 mg/l Cl2 |
Impiego combinato Ozono-Cloro:Cloro attivo libero
Cloro attivo combinato Ozono |
0,4 ÷ 1,6 mg/l Cl2 ≤ 0,05 mg/l Cl2 ≤0,01 mg/l O3
|
0,4 ÷ 1,0 mg/l Cl2 ≤ 0,2 mg/l Cl2 ≤ 0,01 mg/l O3 |
Acido isocianurico | ≤ 75 mg/l | ≤ 75 mg/l |
Sostanze organiche (analisi permanganato) | ≤ 2 mg/l di O2 | ≤ 2 mg/l di O2 |
Nitrati | Valore dell’acqua potabile | ≤ 20 mg/l NO3 |
Flocculanti | ≤ 0,2 mg/l in Al o Fe(rispetto al flocculante impiegato) | ≤ 0,2 mg/l in Al o Fe(rispetto al flocculante impiegato) |
Requisiti microbiologici | ||
Conta batterica a 22° | ≤ 100 ufc/l ml | ≤ 200 ufc/l ml |
Conta batterica a 36° | ≤ 10 ufc/l ml | ≤ 100 ufc/l ml |
E. coli | 0 ufc/100 ml | 0 ufc/100 ml |
Enterococchi | 0 ufc/100 ml | 0 ufc/100 ml |
Staphylococcus aureus | 0 ufc/100 ml | ≤ 1 ufc/100 ml |
Pseudomonas aeruginosa | 0 ufc/100 ml | ≤ 1ufc/100 ml |
Controlli interni ed esterni
I controlli per la verifica del corretto funzionamento delle piscine sono distinti in controlli interni, eseguiti a cura del responsabile dell’attività, e controlli esterni, di competenza dell’Azienda Sanitaria Locale.
Per quanto riguarda i controlli interni, il responsabile dell’attività deve garantire la corretta gestione della piscina nel rispetto di quanto, in proposito, di seguito riportato. I controlli interni devono essere eseguiti, nel rispetto delle procedure della qualità, secondo protocolli di gestione e di autocontrollo; a tal fine il responsabile dell’attività deve redigere un documento di valutazione del rischio, in cui è considerata ogni fase che potrebbe rivelarsi critica nella gestione dell’attività..
Il documento deve tenere conto dei seguenti principi:
- analisi dei potenziali pericoli igienico-sanitari per la piscina, con particolare riguardo alla prevenzione della legionellosi;
- analisi dei potenziali pericoli per la sicurezza di frequentatori e bagnanti;
- individuazione dei punti o delle fasi in cui possono verificarsi tali pericoli e definizione delle relative misure preventive da adottare;
- individuazione dei punti critici e definizione dei limiti critici degli stessi;
- definizione del sistema di monitoraggio;
- individuazione delle azioni di prevenzione e protezione nonché di correzione;
- verifiche del piano e riesame periodico, anche in relazione al variare delle condizioni iniziali, delle analisi dei rischi, dei punti critici, e delle procedure in materia di controllo e sorveglianza.
Con frequenza annuale e, comunque, preventivamente ad ogni riattivazione della piscina, deve essere eseguita e documentata la verifica del buon funzionamento di ogni tipologia d’impianto installato e, in particolare, degli impianti di trattamento dell’aria e dell’acqua. Il responsabile dell’attività deve garantire che siano applicate, mantenute e aggiornate le procedure
previste nel documento di valutazione del rischio.
Il responsabile dell’attività deve altresì tenere a disposizione dell’autorità incaricata del controllo i seguenti documenti:
- registro controlli, secondo la Norma UNI10637;
- un registro delle caratteristiche tecnico-funzionali che riporti le indicazioni di cui agli allegati specifici A e B.
Laddove fosse attivato un sistema di controllo a distanza i registri possono essere conservati anche presso la sede della società di gestione, purché presso l’impianto sia, comunque, possibile visionarne il contenuto. Qualora, in seguito ai controlli di cui sopra, il responsabile dell’attività riscontri valori dei parametri igienico-sanitari non conformi a quanto stabilito negli allegati, deve provvedere alla identificazione del problema ed al ripristino delle condizioni ottimali. Qualora la non conformità riscontrata possa costituire un grave rischio per la salute il titolare dell’attività, oltre all’adozione dei necessari provvedimenti cautelativi, deve darne tempestiva comunicazione all’Azienda Sanitaria Locale.
La documentazione relativa alle attività svolte nell’ambito dei controlli interni, deve essere tenuta a disposizione dell’Azienda Sanitaria Locale per un periodo di almeno due anni. L’Azienda Sanitaria Locale effettua controlli ispettivi, campionamento e analisi sull’acqua di vasca volti a verificare il rispetto dei requisiti previsti dalle presenti disposizioni. Detti controlli sono svolti sulla base dei criteri di cui agli Allegati specifici, sulla base di appositi piani di controllo e vigilanza e secondo modalità e frequenza che tengano conto della tipologia degli impianti esistenti all’interno degli specifici ambiti territoriali, con particolare attenzione ai punti critici evidenziati nei protocolli di gestione e di autocontrollo predisposti dal titolare dell’attività.
Riferimenti normativi
- Conferenza permanente Stato-Regioni del 11 luglio 1991 relativo agli “aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine pubbliche ad uso natatorio”;
- Accordo del 16 gennaio 2003 tra Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sugli “aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio”;
- Accordo tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulla “Disciplina interregionale delle piscine” – Conferenza dei Presidenti del 16 gennaio 2004;
- UNI EN 10637 “Piscine – Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione e qualità dell’acqua di piscina” Milano giugno 1997;
- Legge 24 ottobre 200 n. 323 “Riordino del settore termale” G.U. 8 novembre 2000 n. 261;
- Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni “Vademecum della sicurezza per tutti – Sport acquatici” UPI 2003;
- Word Healt Organization: “Guideline for safe recretional wather environments: coastal and fresh-waters: Draft for consultation”, Ginevra WHO 1988;
- Atti del 41° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità pubblica, Workshop 8 Genova 2004.